
Onsen: come funziona? Fare il bagno nudi alle terme giapponesi
Di cosa si parla:
Cos’è un onsen, come funziona e come comportarsi? Sono domande che ciascuno si pone prima di affrontare un viaggio in Giappone. Visto che ho avuto la fortuna di godermi due belle giornate immersa nelle calde vasche circondate dalla natura, ti racconto la mia esperienza alle terme giapponesi.
Cos’è un onsen?
/on·sen/
s.m. dal giapponese
溫 ‘caldo’ + 泉 ‘fonte’ = stazione termale
Non si può ritornare dal Giappone senza aver provato almeno una volta (ma se ci prendi gusto anche più volte!) l’esperienza di fare il bagno in un onsen. Già soltanto durante la fase di organizzazione del viaggio fai da te in Giappone cercavo sul web le foto degli onsen e sognavo di immergermi in quel paradiso!
Onsen (温泉) in giapponese significa stazione termale, cioè un complesso costituito da vasche esterne e interne (al coperto), che si differenzia dai sentō, cioè i semplici bagni pubblici, perché qui l’acqua fuoriesce bollente, attorno ai 40°, e ricca di minerali dal sottosuolo vulcanico, e non viene riscaldata artificialmente. Di solito queste zone termali si trovano immerse nella natura, in luoghi più defilati rispetto alle metropoli, da cui i giapponesi fuggono per cercare rifugio nella pace e nel silenzio.
Come comportarsi in un onsen
La prima volta che si frequenta un onsen, si potrebbe essere intimoriti dal fatto che non si sa bene cosa aspettarsi. Specialmente per noi gaijin (stranieri), infatti, si tratta di un’esperienza totalmente diversa da quella di un normale centro benessere o Spa a cui siamo abituati.
Fare il bagno alle terme non è solo un passatempo per i giapponesi, ma un vero e proprio rito. Quindi lascia che ti spieghi alcune semplici regole da seguire riguardo a come comportarsi in un onsen e come funziona l’accesso alle vasche, per evitare il panico da prima volta.
Nell’onsen si fa il bagno nudi

Come forse molte altre persone prima e dopo di me possono e potranno testimoniare, prima della partenza per il mio viaggio la voglia di provare l’esperienza delle terme giapponesi è sempre stata offuscata, nella mia mente, dall’ombra che la vergogna di stare nudi gettava sul sogno di godere di quel momento così particolare e di quel luogo così ameno.
Diciamo che ci è voluta una buona dose di training autogeno per non avere una crisi di nervi una volta arrivata fino allo spogliatoio, al fatidico momento di togliersi tutti i vestiti, sostenuta soltanto dal fatto che tutte le altre donne attorno a me si spogliavano senza problemi e che potevo soltanto attirare più sguardi da vestita che da nuda.
Un altro aspetto di conforto mi è stato dato dal fatto che negli onsen che avevo scelto, come accade nella maggior parte dei casi, ci fossero due zone ben separate per gli uomini e per le donne.
Inoltre puoi star sicuro che nessuno ti fisserà né tenterà di avviare una conversazione con te, tanto più che la probabilità che tu sia l’unica persona occidentale in quel momento nell’onsen è molto elevata. Potrai trovare persone di tutte le età, ma soprattutto anziane, che godono dei benefici dell’acqua calda e dei sali minerali, per ammorbidire giunture scricchiolanti e favorire la circolazione.
Nel momento in cui sono entrata nella prima vasca, la mia faccia sicuramente esprimeva tutto il mio disagio e imbarazzo. Ma tutto è andato meglio dopo che una vecchina mi ha sorriso brevemente, prima di continuare a parlare con la sua amica. Come se mi volesse dire: benvenuta, non ti preoccupare, qui siamo tutte nude, ma questo non conta, non importa a nessuno, goditi soltanto questo momento, non pensare a nient’altro se non al qui e ora.
Omoiyari 思いやり è la sensibilità altruistica, la comprensione intuitiva dei desideri, dei sentimenti e dei pensieri degli altri. Significa essere premuroso, avere compassione, provare empatia
Grazie all’impercettibile cenno dell’anziana signora, grazie al suo “permesso”, per così dire, ho incominciato a spassarmela per davvero, a focalizzarmi sulla sensazione che il calore dell’acqua sciogliesse tutti i miei problemi, lavasse via lo stress, la stanchezza, le preoccupazioni. Quel che ricordo con più piacere (e nostalgia) dell’esperienza dell’onsen è stato il regalarmi una mente bianca.
Bisogna lavarsi prima di entrare in acqua

I giapponesi pensano che il nostro modo di fare il bagno nella vasca di casa sia una pratica un po’ schifosa, e a pensarci bene, come dargli torto? Stare a mollo per tanto tempo in un’acqua che non è perfettamente pulita è probabilmente un controsenso a cui non avevo mai pensato prima di andare in Giappone.
Loro, effettivamente, anche prima di immergersi nella vasca da bagno in casa propria, si lavano sotto la doccia. Infatti vasca e doccia si trovano in un ambiente unico, una sorta di grande cabina in cui da una parte c’è la doccia e a fianco la vasca.
Quindi, a maggior ragione in un luogo pubblico, prima di poter accedere alle vasche dell’onsen bisogna passare necessariamente da una stanza attrezzata con docce aperte e comuni per potersi lavare per bene, stando seduti sullo sgabello messo a disposizione e utilizzando shampoo e bagnoschiuma collocati davanti ad ogni postazione. Dopo esserti lavato devi anche fare attenzione a sciacquarti attentamente, per non contaminare l’acqua termale con residui di sapone.
L’uso degli asciugamani

Quando si paga il biglietto all’ingresso, che è sempre piuttosto economico in quanto si aggira attorno ai 15€/persona, ti verrà chiesto se hai già un tuo asciugamano oppure se ne vuoi comprare uno. Se non l’hai portato dietro, oppure se lo vuoi acquistare come ricordo di quell’onsen (di solito c’è scritto il nome o disegnato il logo della stazione termale), te la caverai con solo 1 o 2 euro. In alcuni casi ti daranno soltanto un asciugamano piccolo, in altri anche uno più grande.
L’asciugamano “grande” (le virgolette stanno a significare che in realtà si tratta di un asciugamano come quello che noi usiamo per asciugarci il viso o le mani) servirà per asciugarsi una volta usciti dall’acqua. L’asciugamanino piccolo, invece, può essere portato nella zona delle vasche, a patto che non tocchi mai l’acqua.
I giapponesi sono soliti piegarlo e posarselo sulla testa, oppure ho visto molte ragazze legarselo attorno ai capelli a mo’ di turbante. Infatti anche i capelli, se sono lunghi, vanno legati e non devono in nessun caso toccare l’acqua.
Quando sarai stufo di bollirti nell’acqua termale (puoi restare tutto il tempo che vuoi, ma sappi che già dopo un’ora e mezza / due ore sarai veramente cotto!) e decidi di uscire dalla vasca, non è obbligatorio ripassare dalla doccia per sciacquarsi. Anzi, consigliano di non portare via i sali minerali che si saranno depositati sulla tua pelle, per garantire un effetto ancora più benefico e duraturo. Una cosa che puoi fare, però, è sciacquarti anche soltanto i piedi con l’acqua fresca, per riequilibrare il calore corporeo. Infatti quando uscirai ti sentirai un po’ strano, stanco e ancora con la testa che “galleggia”, a causa dell’elevata temperatura dell’acqua in cui sei stato immerso.
Ciabatte sì o no?

Come accade in tanti altri casi (per entrare in casa, o in un tempio, o a volte anche in un ristorante), all’ingresso della stazione termale ti verrà richiesto di togliere le scarpe, che potrai lasciare in un armadietto con la chiave. Dall’ingresso fino allo spogliatoio potrai usare le ciabatte messe a disposizione degli ospiti, ma una volta riposti i vestiti negli appositi armadietti, dovrai lasciare lì anche le ciabatte.
Infatti nella zona docce e per accedere alle vasche si cammina a piedi nudi.
Depilazione, consigli utili

Nella mia “ansia da onsen“, non ti nascondo di aver tentato di capire in tutti i modi, cercando anche su forum in inglese, come procedere con la questione depilazione. Una ceretta totale oppure avere un look più al naturale? Avevo paura di sbagliare in un modo o nell’altro, e questo contribuiva ad aumentare la mia preoccupazione che tutti mi fissassero, perché oltre ad essere l’unica italiana, magari potevo essere l’unica depilata, oppure l’unica pelosa.
Dall’alto della mia esperienza ora, avendo frequentato ben tre onsen (uno dei quali presso un tempio buddhista sul Koyasan), posso rassicurare le donne (per quanto riguarda gli uomini non saprei dire) sul fatto che le giapponesi sono totalmente lisce per tutto il corpo, tranne che nella zona pubica, dove tendono a far proliferare un folto cespuglio di lunghi peli lisci. Quindi probabilmente in questo caso il senso del pudore ha vinto sulla necessità di pulizia e di non contaminazione dell’acqua.
Pertanto, se vuoi mimetizzarti al meglio tra le giapponesi nelle vasche termali, ti sconsiglio la depilazione totale, che potrebbe attirare qualche sguardo incuriosito o scandalizzato. Puoi limitarti a depilare l’inguine e non avrai problemi.
Onsen e tatuaggi, perché sono proibiti

Non avendo tatuaggi, non mi sono mai dovuta preoccupare personalmente di questo aspetto, ma prima di partire ero comunque consapevole del fatto che in Giappone la percezione dei tatuaggi è diversa da quella occidentale.
L’irezumi (letteralmente “inserire inchiostro nero”) è un’arte millenaria, risalente addirittura al periodo Jōmon (circa 10.000 a.C.). A quei tempi aveva uno scopo spirituale e decorativo, ma in seguito, nel periodo Kofun (300-600 d.C.) si incominciò ad utilizzare i tatuaggi per marchiare i criminali a vita, rendendoli riconoscibili.
Ad oggi l’irezumi è associato ancora al mondo criminale in quanto i membri della Yakuza, la mafia giapponese, per vanto e per riconoscimento sono soliti farsi tatuare ampie zone del corpo.
A causa di questa visione negativa che i giapponesi hanno dei tatuaggi, nei luoghi pubblici in cui è necessario mostrare il proprio corpo scoperto o nudo, come piscine, palestre e soprattutto onsen, c’è il divieto di ingresso per le persone tatuate.
Se hai tatuaggi piccoli, puoi pensare di coprirli con cerotti impermeabili color carne e nella maggior parte dei casi nessuno avrà niente da rimproverarti, perché apprezzeranno la tua buona volontà di non mostrare i tuoi tatuaggi nell’onsen. Puoi, ad esempio, comprare un nastro kinesiologico e tagliarlo della misura desiderata.
Una valida alternativa ai cerotti potrebbero essere le fasce elastiche color carne, che solitamente si presentano a forma di manica e quindi sono perfette per coprire tatuaggi posizionati su braccia e gambe. Per esempio dai un’occhiata a questa manica elastica su Amazon.
Tuttavia, se hai un tatuaggio grande oppure molti tatuaggi, l’unica possibilità che hai per goderti l’esperienza dell’onsen è prenotare una stanza privata.
Se ti è venuta voglia di approfondire l’affascinante tema delle terme giapponesi, ti consiglio di leggere questa guida pratica: “Onsen. Sorgenti e località termali del Giappone” aggiornata a Febbraio 2019.
Si tratta di una guida per veri appassionati che intendono cercare strutture termali anche al di fuori delle strade più conosciute e sponsorizzate. Gli autori, da grandi conoscitori del Giappone, ti aiuteranno a scegliere la struttura più adatta a te tra le 140 migliori località termali sparse sull’Arcipelago.
Tu hai mai provato la magica esperienza dell’onsen giapponese? Avresti voglia di andarci o ti vergogneresti troppo? Raccontami la tua esperienza in un commento!
Intanto ecco un’utile infografica su come funziona un onsen e come comportarsi, con le principali regole da tenere a mente. Puoi salvare il pin su Pinterest, stamparla o condividerla sui social!


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22 Comments
Dani
Sto pensando al Giappone per il prossimo anno e mi attirano molto gli onsen. Il discorso della nudità mi blocca, poi avendo un bambino credo che opterò per un onsen privato in ryokan. Forse meno “vero”, ma così saremo tutti insieme e io più tranquilla ?
laFuorviata
Per quanto riguarda i bambini so che si possono portare con sè, che siano maschi o femmine, ma non so esattamente fino a che età.. però penso anche io che la soluzione migliore per una famiglia sia un onsen privato! Vedrai che te lo godrai comunque ?
Arianna
Interessantissimo! Ero soprattutto interessata alla questione dei tatuaggi! Spero di avere occasione di andare presto in Giappone, deve essere un luogo affascinante ❤
laFuorviata
Ciao Arianna, spero che tu ci possa andare presto! L’esperienza nell’onsen è speciale, e anche in generale il viaggio in Giappone è un’esperienza da fare almeno una volta nella vita, secondo me! ?
Elisa Piccoli Grandi Viaggiatori
Non sapevo quasi niente di Onsen…davvero molto interessante! Amo le terme quindi un motivo in più per andare in Giappone! Mi ha colpito molto anche come i Giapponesi considerano i tatuaggi…
laFuorviata
Anche io amo molto le terme, e vedrai che quando farai questa esperienza ti piacerà un sacco! Non è soltanto immergersi nell’acqua calda, ma anche immergersi nel cuore delle tradizioni giapponesi
Marina
Ho amato immensamente il Giappone ed anche io ero terrorizzata dall’ansia di prestazioni e dalle nudità, ma una volta dentro mi sono sciolta e anche rilassata come non credevo possibile
laFuorviata
È incredibile, vero? Sarà la magia del luogo, una volta lì non puoi fare a meno di lasciarti andare. Neanche io lo credevo possibile prima di provare!
Veronica
Davvero interessante questo articolo! Non sono mai stata in Giappone e non conoscevo gli onsen, però dal tuo racconto mi sono sembrati dei luoghi di pace e rigenerazione. Non mi dispiacerebbe visitarne uno in futuro!
laFuorviata
Gli onsen sono il luogo ideale per rigenerarsi immersi nella calma e nella natura, ti consiglio vivamente l’esperienza durante un futuro viaggio in Giappone!
Silvia Bonini
E’ un mio sogno da sempre ma sono piena di tatuaggi e me lo posso anche scordare!
laFuorviata
Eh già, la storia dei tatuaggi è molto scomoda per noi occidentali.. L’unica soluzione sono le vasche private
Silvia
Non sapevo l’esistenza di queste terme. Devo dire che la cosa mi incuriosisce molto, ma penso che non ci andrei comunque, nonostante adori le terme.
laFuorviata
Ciao Silvia, se ami le terme penso che gli onsen ti piacerebbero molto! Bisogna solo riuscire a vincere la vergogna, e so che non è facile..
Stefania - Prossima Fermata Giappone
Amo con tutto il cuore gli onsen giapponesi, uno dei più bei viaggi fuori Tokyo l’ho fatto proprio a Takaragawa Onsen, nella prefettura di Gunma, sperso letteralmente tra i boschi e costruito sulla riva del fiume Takara. Un posto che sembra davvero provenire da un altro mondo!
Appena posso invece scappo sempre al sento vicino casa ❤
laFuorviata
Che fortunata! Non sai quanto ti invidio!! ? Io l’esperienza dell’onsen l’ho fatta ad Hakone, tra l’altro sotto la pioggia.. magico!
Chiara
Ma lo sai che sono stata recentemente in Slovenia e nella mia più totale ignoranza non sapevo che all’interno della sauna si entrasse nudi. Che imbarazzo guarda, mi sono sentita davvero “cretina”. Comunque bellissimo questo post, la cultura giapponese è davvero affascinante!
laFuorviata
Non lo sapevo nemmeno io! Vedi? C’è sempre da imparare!
Cristinana
Mi piacerebbe tantissimo!!! Ho vinto il pudore negli hammam giordani e nelle saune altoatesine, potrei farcela anche per entrare in questo affascinante mondo termale giapponese! L’informazione sui tatuaggi è importantissima per noi occidentali che spesso ne abbiamo almeno uno!
laFuorviata
Se hai già dalla tua gli Hammam e le saune sei un passo avanti! 🙂 Te la consiglio perché è un’esperienza veramente unica!
Noemi Bengala
Confesso che io non so se sarei in grado di spogliarmi completamente. Certo, il fatto che ci si lavi prima è un’ottima cosa. peccato che ho anche un tatuaggio sulla spalla . Ahimè, mi sa che dovrò rinunciare a questa esperienza
laFuorviata
No dai, non rinunciare! Magari puoi provare una stanza privata, ad esempio ad Hakone in un onsen che ho provato (Yurio Onsen) offrivano questa possibilità. Così risolvi il problema del tatuaggio e dell’imbarazzo 🙂